Come fare un podcast: io faccio così.

Da qualche tempo sperimento con la creatività dei podcast: essendoci poco materiale in italiano su come si realizza tecnicamente ho pensato di condividere il mio metodo e i miei strumenti di lavoro, sperando possa essere utile a qualcuno.

Per realizzare un podcast, tecnicamente vi serve qualcosa con cui registrarlo, e una piattaforma che lo ospiti e possa distribuirlo sulle piattaforme di ascolto come Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, etc.

Ovviamente dovete avere un’idea, detta anche format, che racchiuda in se argomento del Podcast, momenti salienti (interviste, audio documenti, musica, etc), e che vi renda immediatamente riconoscibili.

Attrezzatura tecnica per il Podcast

Partiamo dalla parte tecnica. Considerate che potete registrare anche con il cellulare, ma piano piano vorrete migliorare la qualità audio del vostro podcast. Non c’è fretta, intanto partite, poi siete sempre in tempo a migliorare.

Partiamo dalla registrazione: uso un microfono RODE Broadcaster sostenuto da un braccio RODE PSA 1, un registratore digitiate  Zoom H5 per i lavori più semplici o in mobilità, un mixer Rodecaster Pro II per quelli più complessi (da Settembre 2022). Come cuffie uso delle Audio Tecnica ATH-50: ho anche delle NTH 100 ma preferisco le ATH al momento che mi sembrano molto più chiare, anche se meno confortevoli.

Post Produco con Adobe Audition: mi trovo molto bene e non posso che consigliarlo per le potenzialità incredibili. La curva di apprendimento non è piana, e ha un costo importante, ma vale lo sforzo, si notano differenze qualitative notevoli. Come alternative gratuite potete provare Audacity

Per la musica utilizzo Artlist (se vi iscrivete da questo link io prendo una piccola commissione senza costi aggiuntivi per voi). Lo trovo molto completo e con una eccellente qualità. 

Creo le mie copertine (3000px X 3000px) con Adobe Express. In alternativa potete usare Canva.

Come piattaforma di distribuzione/hosting uso Spreaker sono passato a Anchor. L’interfaccia di Speaker è più chiara e molto più organizzata, ma Anchor ha più funzioni per me importanti.

Anchor ha statistiche complete (su Speaker sono a pagamento), la possibilità di inserire gli episodi come bonus e trailer, la possibilità di ricevere messaggi audio dagli ascoltatori (ma solo su Spotify). Inoltre è gratuito senza limiti di spazio. Manca solo la possibilità di creare più podcast (show 1, show 2 etc). Sulla monetizzazione Speaker permette di trovare gli sponsor via mercato interno, Anchor di fare pagare un micro abbonamento.

Pubblico i miei lavori su Spotify, Anchor, Apple Podcast, Amazon Music, Google Podcast.

Contenuti e processo creativo

Il processo creativo è secondo me la cosa più importante: potete avere le tecniche migliori, ma se i contenuti sono scadenti non andrete lontano. Poi io parto dal presupposto che deve essere un piacere farlo: se vi stanca, non vi piace, etc, meglio lasciare perdere.

Avendo un Podcast di Storytelling, dove spesso ho ospiti da intervistare, uso uno script per evitare di lasciare tutto al caso: le mie storie devono essere godibili, emozionanti, con un filo logico. Insomma un vero racconto per quanto possibile che ti aggancia e non ti lascia andare più fino alla fine.

Scrivo le domande per l’intervista, ma lascio che emerga nei limiti del possibile la spontaneità dell’intervistato. Ovviamente se volete governare la durata del Podcast dovete indirizzare il vostro interlocutore, se no rischiate di fare un pippone infinito (e io ne so qualcosa).

Tra l’idea della puntata e la pubblicazione il lavoro è di circa 30 giorni. Molto tempo si perde per documentarsi, leggere, approfondire. Poi c’è la stesura, una revisione, la registrazione, la scelta delle musiche, di eventuali effetti audio e infine l’editing vero e proprio con vari tagli.

È tutto, se avete qualche dubbio, lasciate un commento!

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