Google TV, poco rumore, molta sostanza

Alzi la mano chi tra voi, a parte la pattuglia dei soliti noti, abbia sentito particolari notizie su Google Tv. Anzi, spingiamoci un po più in là: alzi la mano chi sa cos’è e cosa fa la Google TV. Direi che non ci sono molte mani alzate, e non mi stupisce dato che anche i media nostrani ne hanno parlato meno di quanto fosse lecito aspettarsi.

Eppure la novità c’è, e neanche tanto piccola dato che unire televisione e internet è una delle chimere inseguite da molti. Google ci prova a modo suo, e almeno a me, sembra un modo molto interessante.Il modello è semplice: vedi i video anziche sullo striminzito schermo del tuo computer, sul tuo fantastico 99 pollici sdraiato sul tuo divano preferito. Insomma, l’americano medio vogliamo lasciarlo fuori dalla rivoluzione della rete? Quando Facebook non è più abbastanza per farlo alzare dal divano, andiamo noi da lui.

Ecco che “Joe the plumber” (Joe l’idraulico), il classico americano medio per citare le recenti elezioni americane, può finalmente accedere alla puntata del suo show preferito collegandosi ad internet dal televisore, e creandosi un suo palinsesto. Può vedere foto, giocare a Farmville, twittare. Per farlo basta uno dei nuovi televisori che Google sta sviluppando con Sony, o uno dei box dedicati ai televisori già in commercio: la piattaforma è Android (quindi open source), può accedere alle nuove app disponibili sullo store e installarle, insomma promette bene.

Tutto figo e perfetto? Io personalmente ho un dubbio: la grande massa degli utenti adotta un nuovo dispositivo solo quando ha un reale vantaggio. Quelli descritti finora basteranno? Secondo m no, e la vera molla sarà lo streaming dei vari megavideo e similari. Ma in quel caso, come la mettiamo con i diritti? Non partirà l’ennesima accusa a Google di derubare e depauperare i dententori dei diritti?

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