Cara Apple, lascia perdere Ping e i social network

Se Steve Jobs leggesse le mie mail, gli scriverei questa:

Caro Steve,

come stai? Scusa se ti disturbo, ma è già da qualche tempo che hai lanciato Ping, il tuo social network dedicato alla musica e non posso trattenermi oltre. Lo hai mai usato realmente?Me lo sono chiesto spesso in questi giorni, perchè utilizzandolo non riesco a far conciliare la visione che ho di te di guru attento in maniera maniacale a immagine, grafica, usabilità e prodotto in genere, e un prodotto sciatto, inusabile e indegno come Ping. Ed è strano sai che queste domande non te le sia fatte tu per primo, perchè ero certo che conoscessi le dinamiche di qualsiasi SN. Invece mi accorgo che chiunque abbia progettato Ping non abbia nemmeno consultato chessò un nipote o un figlio adolescente.

Hai notato che non riesco a seguire la mia musica in uno stream coerente? E che se clicco sulla home di un social network non puoi riportarmi sulla home dello store? Dai, credo che tutti abbiano pensato subito che fosse più redditizio far acquistare le canzoni che gli artisti promuovevano, creare dei social graph di musica, far realmente partecipare chi usa il prodotto. Invece mi impedisci di fare la cosa fondamentale per cui un SN nasce: farmi interagire.

Sai cosa altro succede? Che non posso nemmeno cliccare una url. Si, esatto, nell’epoca dell’ipertesto, del “machine are us”, dei tag, della folksonomy che tante volte ho sentito sbandierare dai vari team di ricerca e sviluppo, non posso cliccare un link. Un semplice, banale, utilissimo link. Sai dirmi perchè devo copiarlo e incollarlo?

Sono domande retoriche da me a te, ma forse dovrebbero diventare concrete da te al team di Ping. Perchè capisco che è una figuraccia minore in ogni caso, ma forse è meglio non farla. Ti risparmio gli altri problemi che ho riscontrato, ma insomma spero di essermi spiegato in maniera chiara.

Ti lascio ai tuoi mille impegni, speriamo di vederci presto!

Un abbraccio

Roberto

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