Sicilia, Israele, e qualche cosa che non capisco.

Metti accanto i dati geografici e demografici di Israele e quelli della Sicilia, poi affianca quelli su impresa, innovazione, tecnologia, ricerca. Poi quelli geopolitici. Adesso, se sei siciliano come me, arrabbiati.

Al di là del Mediterrano c’è uno dei paesi che avrei sempre voluto vedere: Israele. Vuoi per la storia, vuoi per capire meglio la realtà in cui viviamo, vuoi per il fenomeno start-up hi tech. Oggi riflettevo sul fatto che è un paese sempre in guerra, con problemi dovuti alla destra ultrareligiosa, con risorse limitate geograficamente. 7 milioni di abitanti, aziende hi tech a mai finire e sfornano innovazione tecnologica ad un ritmo impressionante.

Poi ho pensato alla Sicilia che è in guerra con la mafia e con l’inefficienza della politica e…un boom di risorse. Più territorio, più beni culturali, l’appartenenza all’Europa. Due storie simili quelle di Israele e della Sicilia, eppure distanti anni luce. Non riusciamo a spendere i soldi europei, quelli italiani li sprechiamo in commesse inutili, clientelari, enti per la cura dei pappagalli tropicali, tangenti. Non c’è un mondo arabo pronto a dichiararci guerra (vabbè c’è la lega, ma vuoi mettere Borghezio con i fratelli musulmani o i salafiti?), e al massimo dobbiamo difenderci dal caldo, eppure abbiamo le stesse startup della striscia di Gaza.

Se prendiamo un settore a caso, cioè l’agricoltura, dove dovremmo essere fortissimi, visto che noi il DESERTO non lo abbiamo, mi metto le mani ai capelli. Lo sapevate che tutti i semi o quasi li compriamo dalle aziende israeliane?

Quindi, da abitante del mediterraneo mi chiedo se potremo mai esportare il modello da noi, capendo gli ostacoli e i punti di forza.

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