La scrivania di Mark e l’Italia che affonda.

Oggi Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha pubblicato sul suo profilo la foto della sua scrivania nel suo ufficio. Un normale spazio, molto american startup. Se fosse stato in Italia avrebbero chiuso Facebook. Quella che vedete qui sotto è la foto che oggi Mark ha pubblicato sul suo profilo Facebook.

Appena l’ho vista ho subito fatto un paragone con il nostro paese: cosa sarebbe successo se questa scrivania fosse in un ufficio della burocratica e bizantina Italia? Anzitutto il tavolo non è a norma della legge 626, il colore è toppo chiaro, le scritte che sembrano tracciate con lo spray potrebbero contenere elementi tossici, ci sono cibi che potrebbero essere contaminati. Prima multa, e ammonizione per Facebook.

Poi, guardando con più attenzione si nota come ci sia un cavo volante alla base e anche sotto il tavolo. Seconda multa per violazione della 626 e ufficio dell’ispettorato del lavoro che inizia a pensare che il luogo sia una trappola mortale per chi ci lavora.

Ma attenzione…il solerte funzionario ha appena notato webcam in ogni computer, per cui si potrebbe arrivare al seguente dialogo:

quindi se volesse lei potrebbe videochiamare ogni suo dipendente per vedere dov’è?
In teoria si, ma perché dovrei farlo se non per lavoro?
Beh, ma capisce che astrattamente lei ha un sistema di sorveglianza dei lavoratori con telecamere? E’ una gravissima violazione dello statuto dei lavoratori, dobbiamo chiudere FB in attesa di capire meglio. A proposito, questo cartello sul suo tavolo potrebbe essere intimidatorio per i lavoratori, dove crede di essere, in URSS? Facimm’o piano quinquennale mò?”.

Ok, io ho un po’ calcato la mano, ma potrebbe davvero succedere. Poi ci meravigliamo del perché in Italia le startup non nascono e i cervelli fuggono?

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