UxConf, ecco come è andata

Breve post per raccontarvi la bella esperienza di Sabato scorso in quel di Lugano: ottimi relatori, stranezze svizzere, e la consapevolezza che di UX si parla ancora troppo poco e che a farlo siano ancora meno persone del previsto.E’ un sabato grigio ferro quello in cui da clandestino entro in Svizzera. Complice un passaporto dimenticato a casa, 1500 km di distanza, decido di tentare la sorte e passare lo stesso: tanto, mi dico, i CIE in Svizzera non li hanno vero? Giungo cosi in quel di Lugano, che non avevo mai visitato e che trovo veramente molto carina.

La UxConf è quasi ad ingresso città, e trovato un parcheggio gratuito (credo sia capitato a 4 persone soltanto nella storia della città), mi fiondo in sala. Il primo intervento è quello di Tiziano Lucarelli, che ha parlato di User Experience relativa al brand. E’ stato forse uno degli interventi che mi è piaciuto di più perche ha portato esempi molto concreti sul come l’esperienza dell’utente lo leghi al brand in maniera forte. Palese addirittura nei casi citati: Snow.com che fonde reale e virtuale e Axa.be esempio da cui molte nostrane assicurazioni dovrebbero prendere esempio.

Lo slot dopo è di Nicola Bonora, anche qui bel talk, ottimi esempi, sopratutto chiarezza e riscontri: i talk che uno segue senza annoiarsi. L’argomento erano usabilità e form, direi che ho imparato molto, complimenti. Ho dovuto saltare Botta e Cangiano (ho visto 10 minuti, ma avevo una telefonata di lavoro a cui non potevo dire di no), ma mi è piaciuto molto Rivizzigno che ha presentato Glossom, il suo artist network. Mi è piaciuto sopratutto perchè mi ha fatto vedere un prodotto che realmente attira gli utenti per meriti artistici…mi ricorda un pò il Vimeo più originale, quello che ancora respinge gli attacchi del marketing tutto a 1 cent. Consiglio un giro assolutamente.

Dopo pranzo, ho apprezzato molto Monica Landoni, che fa di tutto per rendere interessanti gli ebook ai più piccoli. Si chiede: come faccio a rendere interessante un libro per chi legge sempre meno? In questo caso la UX experience, e il media elettronico dovrebbero avvicinare i più giovani alle parole scritte. E probabilmente mi sento di sottoscrivere questa idea: se avete mai visto questa app (l’art ebook di Alice nel paese delle meraviglie)  credo sia una delle possibili declinazioni.

In definitiva la conferenza mi è piaciuta perchè mi è stata concretamente utile (avevo più nozioni e idee di quando sono entrato): ritengo però che ci siano margini di miglioramento che possono realmente renderla il riferimento per l’europa del sud. In particolare nella prossima edizione vorrei vedere più occasioni di network, e soprattutto più gente: siamo cosi pochi gli interessati, che anche perderne uno solo è un peccato.

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